Portarsi i pazzi a casa
dare loro da mangiare
la nostra lunghissima sera
togliere il nome alle cose che non tornano
prima che sia troppo tardi anche per noi
afferrarsi le maniche e chiedere ragione
di questi occhi che non si chiudono
di queste risa strette contro il giorno
oggi si accendono le luci
i cani non girano più armati
da Paura degli occhi (2014) poi in XIV Quaderno di poesia contemporanea , a cura di F. Buffoni, Marcos y Marcos 2019 (modificata)
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gli altri stanno in piedi a guardare
finché resto qui a parlare
nulla o poco può succedere
le pareti più delle voci mi costringono
in questa stanza dove niente
mi somiglia e niente mi riguarda
le donne spingono e spingono
gli uomini stanno in piedi a guardare
io e te dove andiamo
dall’altra parte dicono non c’è niente
aggrapparsi ai corpi, sopravvivere
anche gli animali si spostano
migrano dove si gela meno
la mano preme forte contro lo sterno
fa uscire l’aria, fa
allargare il petto sull’asfalto
la strada sterrata, la fine del selciato
ancora la caduta più del salto
da Appartamenti o stanze (2016) poi inl XIV Quaderno di poesia contemporanea , a cura di F. Buffoni, Marcos y Marcos 2019
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La fine del gioco
Ricostruire l’animale
dalle promesse che è stato
capace di fare. E dimenticare.
Non dalle ossa abbandonate,
ma dalle impronte che si allontanano.
Dalla corsa. Forma semplice.
La storia interna e la storia esterna.
Chi corre ha perso. Chi corre scompare
ma si porta dietro tutto. Chi resta
impara a nascondersi. A non essere niente.
Fingere le ipotesi. Le cose non accadono
a quelli che spariscono.
da La corsa (2019) in XIV Quaderno di poesia contemporanea , a cura di F. Buffoni, Marcos y Marcos 2019